domenica 18 aprile 2010

Un dolce affascinante... la Madeleine...


Proust un tempo riscopriva i dolcetti della sua infanzia che gli ispiravano la sua grande opera "Alla ricerca del tempo perduto".
Io oggi... alla ricerca di me stessa... stregata da questi dolci corti, paffuti e sensuali con una base a forma di conchiglia ed "il gusto che risveglia antichi ricordi e un piacere lontano. Di colpo rende indifferenti alle vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, allo stesso modo in cui agisce l'amore...", mentre li cucino e li assaggio, come lui, cesso di sentirmi mediocre, contigente e mortale. Da dove viene questa sensazione?
Per me da quel gusto particolare di mandorla, di fiori d'arancio o del famoso tiglio di Proust. Non saprei, lo sto ancora cercando.
Mentre i miei esperimenti continuano, continua la ricerca della ricetta perfetta. Il mio primo grande successo, mentre fissavo trepidante i miei dolcetti in cottura nel forno, è stato veder salire le misteriose gobbette; una piccola certezza, un segreto rubato qua e là sulla rete... ma personalizzato facendo diverse prove che vi racconterò. Ho provato, confrontato e riconfrontato, sino a quando mi sono avvicinata alla "vraie madeleine", sentendomi così libera da ogni accadimento terreno, soddisfatta e in estasi per questo piccolo passo alla ricerca di me stessa.

Ecco alcune ricette selezionate,
gusto delicato:
150g farina
150g burro
150g zucchero
qualche goccia di fiori di arancio
2 uova
1 pizzico di sale
mezza bustina di lievito per dolci

oppure, gusto fruttato:
2 uova grosse
150g farina
150g zucchero
125g burro
la buccia di un limone o una bustina di vaniglia
1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci

o ancora, gusto mandorlato:
180g farina
150g zucchero
150g burro
50g di mandorle in polvere
4 uova
1 cucchiaio di miele mille fiori o lavanda
1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
1 pizzico di sale
e vorrei provare anche con qualche estratto di mandorle

Splendide foto della mia provvidenziale sorella.
Per tutte le versioni sbattere bene le uova con lo zucchero, il sale e le gocce di fiori d'arancio (o vaniglia, miele o buccia di limone) sino ad avere un composto cremoso; incorporare il burro fuso raffreddato, la farina e il lievito (e le mandorle in polvere). Lavorare il tutto sino ad ottenere un impasto omogeneo. Ed ecco il segreto della gobbetta: coprire il contenitore con una pellicola e lasciarlo in frigo per qualche ora o, come da mio esperimento, anche una decina di minuti in congelatore. Durante la preparazione per la cottura, non bisogna lasciarlo troppo tempo a temperatura ambiente, rimetterlo in frigo, o meglio in freezer.
Mettere il composto nello stampo con le formine da madeleine (io li ho di silicone sono ottimi), non troppo piene, altrimenti debordano, diciamo a 3/4. Far cuocere per circa 15 minuti. A 220° i primi 5 minuti, poi abbassare a 180°; se il forno tende ad essere più caldo del normale, cuocere a 180° poi a 150°. Saranno pronte quando i bordini delle barchette saranno lievemente dorati.
Da gustare con un buon tè o una tisana al tiglio, con un piccolo pensiero a Proust e alla nostra infanzia.
A presto da ele nostalgica